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Edizioni L'Età dell'Acquario

Premessa

Alla sequenza di ricorrenze centenarie degli ultimi anni, non poteva mancare l'ultima data significativa della storia del Rito Scozzese Antico e Accettato, i11907. Anche questa rischiava di passare sotto silenzio. Eppure si tratta di uno snodo fondamentale, come quello del primo Supremo consiglio di Charleston, nel 1802. Nel 1907 si tenne infatti la Conferenza Internazionale dei Supremi Consigli di Bruxelles, nella quale fu portato a compimento il processo di sistemazione e di internazionalizzazione del Rito Scozzese Antico e Accettato universale. Fu un processo complesso, scandito dai tentativi di stipulare trattati di alleanza o federazione fra i Supremi Consigli, divenuti poi un metodo di consultazioni reciproche internazionali attraverso riunioni o congressi di Supremi Consigli. Nel corso di quel processo videro la luce anche gli statuti fondamentali del Rito Scozzese (le Costituzioni de11786) e una guida rituale sintetica (Tegolatore) per i 33 gradi. In altre parole il Rito Scozzese raggiungeva la piena maturazione come protagonista del panorama muratorio mondiale.

Si tratta di una prospettiva che non è mai stata veramente posta al centro di uno studio sul Rito Scozzese, perchè dovunque la prevalenza è stata data alla storia e alle tradizioni dei Supremi Consigli nazionali. Eppure il Rito Scozzese, a differenza dalla Muratoria simbolica, visse davvero a due livelli: quello locale e quello universale. Più moderno della Muratoria simbolica, cresciuto rapidamente in più di trenta paesi, nel primo secolo di vita cercò di darsi una vera e propria universalità comportamentale, normativa e rituale. Se ci sia riuscito, non si può affermare con assoluta certezza; ma si potrebbe rispondere di sì.

Quella storia fu poi accompagnata da documenti, trattati, statuti, guida rituale, sottratti di fatto allo studio di un lettore curioso dalla mancanza di pubblicazioni.

Credo perciò di assolvere a una necessità della Massoneria italiana dando alle stampe questa storia del processo di internazionalizzazione e di maturazione del Rito Scozzese Antico e Accettato, ripubblicandone tutti i documenti più significativi. E con questo sento che il mio lungo percorso intorno al Rito Scozzese, cominciato cinque anni addietro con la storia della sua nascita, proseguito con la pubblicazione dei Rituali dei 25 gradi di origine e con la narrazione del suo primo impianto italiano in epoca napoleonica, si avvicina a un porto. Manca ancora, io credo, una ricognizione dei Rituali originali dei tre gradi simbolici e delle loro fonti.

Nel corso dei miei lavori ho spesso ricevuto l' aiuto di altri studiosi della Muratoria. Per questo libro devo ringraziare Alain Bernheim, che mi ha messo a disposizione alcuni documenti molto difficili da reperire.

Recensione

Questo libro di Giuseppe Vatri Il rito scozzese da nazionale a universale (1802-1907) contiene una prima parte dove, in nove capitoli, l'autore tratta in maniera storicamente corretta del processo di internazionalizzazione del Rito Scozzese dalla fondazione del primo Supremo Consiglio, quello degli Stati Uniti, avvenuta a Charleston nel 1802 fino al Congresso di Bruxelles del 1907.

L'autore giustamente individua una prima fase di formazione normativa e rituale specifica per ogni Supremo Consiglio nazionale a cui poi segue una, spesso travagliata, ricerca di collegamento e coordinamento internazionale seppur nel rispetto della sovranità di ogni giurisdizione nazionale.

La volontà di avere un unico rituale condiviso e la ricerca di una dichiarazione comune sui principi del Rito Scozzese, si è scontrata per tutto il XIX secolo con la storia dei singoli Paesi talvolta in guerra fra loro oppure ancora coinvolti nel processo di unificazione nazionale come l'Italia, dove nel 1875, anno della convocazione del Convento del Rito Scozzese a Losanna esistevano ben quattro Supremi Consigli del Rito (Torino, Roma,Napoli e Palermo).

L'autore giustamente si sofferma a trattare dettagliatamente la cronaca del Convento di Losanna, nato con le più grandi aspettative, ma poi di fatto fallito completamente. Era infatti fra l'altro esplosa la questione della concezione del Grande Architettto dell'Universo e della non più richiesta credenza in Dio e nell'immortalità dell'anima fatta dal Grande Oriente di Francia.

Bisogna dunque aspettare il Congresso di Bruxelles del 1907 dove i venti Supremi Consigli partecipanti, pur non producendo documenti fondamentali o innovativi per il Rito Scozzese, trovarono un accordo su una Costituzione comune e stabilirono consultazioni periodiche fra tutti i Supremi Consigli.

La seconda parte del libro pubblica tutta una serie di documenti storici e rituali di estremo interesse per lo studioso del Rito Scozzese, alcuni pubblicati per la prima volta in italiano.

La scrittura di Vatri permette una facile lettura del libro e, dote rara in un autore massonico italiano, si basa sempre su fatti documentati e non su supposizioni personali. Da apprezzare infine le numerose e ricche note a corredo dei vari capitoli.

Bruno Virgilio Gazzo
editor, PS Review of FM