Lo Spirito del Tempo degli anni 2000 dà pochi segni di certezze
deontologiche, e nel corso di questi ultimi anni si ha quasi avuto
l’impressione che i Fratelli Massoni si stiano sempre più lasciando
coinvolgere da argomenti che esulano chiaramente «dagli obiettivi e dalle
relazioni» proprie della Massoneria. Le motivazioni di questo allontanamento
sono molteplici, e il fatto stesso che si verifichi dimostra che è arrivato il
momento di fare un esame più approfondito riguardo a quello che è la
Massoneria, a quanto sta accadendo e quali misure intraprendere, qualora
necessario, per trasformare tendenze poco consone e stimolare energia ed
entusiasmo verso percorsi accettabili. In questo difficile mondo, nel quale le
tradizionali certezze sono perdute, può avere un senso e una funzione la
Massoneria che pretende di chiamare a raccolta gli uomini liberi e di buoni
costumi, la Libera Muratoria che ancora ripete nella sua tradizionale liturgia
la formula secolare di «scavare oscure e profonde prigioni al vizio, per
innalzare templi alla virtù e lavorare al bene e al progresso dell’umanità»?
Obiettivo della Massoneria è il «miglioramento di sé», non in senso
materiale bensì in senso di sviluppo intellettuale, morale e filosofico
dell'intera persona e della sua psiche. Vale a dire, nel meraviglioso e toccante
linguaggio del rituale, «prepararsi al ruolo di pietre viventi del grande
edificio spirituale, non edificato con le mani, eterno nei Cieli». In quanto
persona ipoteticamente intera, sviluppata, completa, il Massone deve, nel suo
viaggio attraverso la vita e nel suo interagire con gli altri, rendere un
contributo maggiore alla società in generale, realizzando e adempiendo la sua
libera volontà espressa al momento dell'iniziazione, quella di rendersi «ampiamente
utile tra i suoi Fratelli». Queste sono le nobili, legittime ed encomiabili
aspirazioni dell'Ordine.
Valori perenni
Sin dalle sue origini la Massoneria ha contribuito in modo sostanziale al
bene dell’uomo con le sue idee e le sue azioni, che sono state recepite e
poste a fondamento delle società democratiche. Il lavoro muratorio, svolto
nelle Logge, ha infatti permesso nel passato ai Fratelli di elevare la propria
conoscenza e coscienza, e li ha così forgiati per costruire un’umanità
migliore. La Massoneria, ancora oggi, è indubbiamente il solo luogo in cui
uomini, legati dal vincolo di Fratellanza, possono accrescere la loro
spiritualità, affinare la loro conoscenza esoterica, rinsaldare la loro morale
e prepararsi a vivere socialmente in forza di quei valori massonici che
costituiscono per ogni persona le linee guida per poter essere liberi ed
esprimere le proprie potenzialità nel pieno rispetto delle diversità.
Nell’epoca del villaggio globale e della globalizzazione insorgono
problematiche che non possono essere superate solo in base a mere soluzioni
economico-finanziarie, ma facendo sempre riferimento ai valori che guidano
l’umanità. In questo contesto storico la Massoneria può svolgere un ruolo
primario e centrale perché propugna i valori fondamentali della dignità, della
libertà e del rispetto del singolo nella diversità, valori che sono a
fondamento della convivenza civile e democratica, che deve ruotare intorno alla
centralità dell’Uomo, con esclusione di ogni forma di intolleranza e
discriminazione. È fondamentale a questo punto sottolineare un aspetto
peculiare della Massoneria:
essa non ha interessi materiali da difendere, né posizioni di potere e di
privilegio, di qualsiasi natura esse siano, e per questo è l’unica
istituzione di uomini che si può adoperare liberamente e spassionatamente per
la felicità dell’uomo.
Degrado e speranza
Purtroppo lo scenario mondiale suscita diverse inquietudini. La violenza
esplosa in diverse parti del pianeta, le pulizie etniche, i genocidi nei
continenti africano e asiatico, il terrorismo dei fondamentalisti religiosi e
l’ossessione nazionalista denotano un malessere profondo che deriva da
squilibri sociali, provocati anche dal tramonto delle ideologie, e che viene
avvertito sia dagli individui, sia dalle collettività. Anche nel mondo
occidentale, ricco e opulento, nonostante una diffusa e alta qualità della
vita, non sono assenti contraddizioni che minacciano l’armonia e la stabilità
sociale; ingiustizie economiche e sociali, discriminazioni di diversa natura,
povertà nuove e vecchie, degrado ambientale, disagi psicologici ed esistenziali,
nonché conflitti interetnici appaiono come un male dell’Occidente a cui si
deve prestare un’attenzione ampia, fondata sui valori che proclamano la dignità
della persona. Se nella società la misura di tutte le cose è l’uomo, anche
noi Massoni dobbiamo prestare attenzione al mondo sociale ed esprimere i nostri
valori, particolarmente in tutte quelle condizioni in cui non sono l’uomo e il
suo bene la misura delle azioni, bensì gli interessi di parte, di qualsiasi
natura essi siano, inclusi quelli economico-finanziari. I Massoni hanno fiducia
nell’uomo e nel suo futuro; ciò, però, non significa che restano alla
finestra a guardare, ma che devono far sì che i loro valori, la loro cultura e
la loro etica siano messi a disposizione dell’uomo applicandoli alle diverse
condizioni e alle specifiche problematiche. Il compito del Libero Muratore non
è quello di comunicare certezze, ma di educare gli uomini ad affrontare
situazioni nuove applicando principi perenni, a ricercare se stessi non solo nel
proprio mondo interiore, ma anche negli altri. La tradizione, infatti, «non è
il culto del passato o la nostalgia di un tempo che non c’è più», ma «è
il senso della continuità e della trasmissione che ci preoccupa di rielaborare
in senso culturale una vocazione naturale che abita in modo innato dentro di noi»;
«la tradizione è l’essere nel divenire».
Anticipare i tempi
Per questo ritengo che la Massoneria possa fornire, oggi più che mai, un
contributo essenziale all’umanità, mettendo in campo nuovi valori e
storicizzando quelli tradizionali e perenni, cioè applicandoli in modo
originale alle condizioni attuali dell’umanità.
Non dobbiamo mai dimenticarci che la nostra appartenenza alla Massoneria è
una scelta di vita che va ben distinta dalla semplice affiliazione ad una
associazione filantropica. Sigillo di questa scelta è la Promessa Solenne che
ognuno di noi ha prestato in piena libertà: la Promessa Solenne implica il
dovere di raccogliere le sfide che quotidianamente il mondo profano ci lancia,
concretizzando così i veri principi Massonici. Ciò presuppone un miglioramento
dell’Uomo, del Massone, che potrà così irradiare nella società civile a cui
appartiene i valori necessari alla costruzione del Tempio dell’Umanità.
La Massoneria si distingue perché non offre alcun elenco delle azioni, ma
che le ritiene quali concretizzazioni dei propri Principi. È la conoscenza e la
comprensione dei Simboli che consente al Massone di intravedere la via che gli
permetterà di agire nella vita profana seguendo i propri Principi, sempre in
piena libertà: questo ci permetterà di essere ancora i veri anticipatori dei
tempi, rafforzando in noi la convinzione dei nostri Ideali. Non saremo certo noi
come Istituzione a poter intraprendere concrete azioni sociali o politiche, ma
è indubbio che i nostri valori potranno sollecitarle e, se adeguatamente
diffusi, far comprendere quanto essi siano necessari per il benessere
dell’umanità. Il nostro compito, allora, è certamente culturale ed etico, e
il nostro impegno è, da un lato, rivolto al dialogo e, dall’altro,
all’educazione. A tal fine dobbiamo sentire come un dovere dialogare con tutti
gli uomini e anche adoperarci in modo che in ogni condizione gli uomini si
sforzino di dialogare, al fine di comprendersi, accettarsi, rispettarsi pur
nelle diversità, e così evitare ogni forma non solo di intolleranza e di
incomprensione, ma anche tutte quelle azioni che in modi diversi conducono a
conflitti.
Educazione pedagogica
Dobbiamo prendere coscienza che il mondo è dominato da conflitti e da
intolleranze, che non di rado sfociano in vere e proprie azioni belliche, anche
se in modo per fortuna circoscritto. Intolleranza e fanatismo sono ancora spesso
la fonte non solo di incomprensioni, ma di violenze di diversa natura, anche
all’interno di una singola collettività, come accade nel caso della
discriminazione razziale. In particolare, nelle società attuali, che sono
sempre più di natura multietnica, multiculturale, multiconfessionale, è
necessario che i Massoni diffondano i loro valori etici e spirituali e, così
facendo, soddisfino il loro sentimento di sentirsi solidali con tutti gli uomini,
al di là delle differenze di politica, di religione o di razza. La Libera
Muratoria, attualizzando il principio della Tolleranza, e sviluppandolo in
quello della promozione della persona umana, si fa portatrice di un messaggio
tradizionale e nuovo: il rispetto di ogni uomo, la promozione delle diversità,
la conoscenza dell’altro, l’eguaglianza dei diritti e la giustizia sociale,
in modo che ogni uomo possa esprimere al meglio le proprie potenzialità, quei
talenti che gli appartengono e la cui manifestazione può dare senso alla sua
vita. Da qui la necessità di un impegno che possiamo definire
educativo-pedagogico, rivolto in particolare, ma non solo, alle nuove
generazioni, perché possano crescere con i valori del rispetto dell’altro,
dell’eguaglianza delle diversità, con la comprensione dei disagi altrui, con
lo spirito di offrire liberamente la propria solidarietà a chi ha bisogno. Il
Massone, quindi, come educatore.
Imparare per migliorarci
Ma chi si prefigge l’obiettivo di educare deve essere a sua volta preparato
al compito. Il punto fondamentale diventa allora capire se la nostra vita
iniziatica, e il modo in cui compiamo i nostri architettonici lavori, siano
formativi. In quanto Massoni non abbiamo, ovviamente, una risposta certa ed
assoluta o, meglio ancora, giusta per definizione: possiamo unicamente portare
il contributo della nostra esperienza personale. In Tempio, vivendo la nostra
appartenenza alla Massoneria, percorrendo la nostra vita iniziatica, e
partecipando attivamente ai lavori dell’Officina, possiamo imparare ed
evolvere. Imparare soprattutto a non ergerci a giudici di tutto e di tutti, ad
esaminare sempre ogni questione dal più alto numero possibile di punti di
vista, a non affrettare le nostre conclusioni e ad essere comunque sempre pronti
a cambiarle, a sforzarci di comprendere a fondo la posizione, le idee ed i
comportamenti altrui, per enucleare quanto vi è in essi di positivo, di
costruttivo e di utile, e per capire se quelle posizioni e quelle idee, diverse
dalle nostre, non siano per caso, in tutto o in parte, corrette e condivisibili,
e magari anche migliori delle nostre. Ma quel che più conta, e più mi
affascina, è che in Massoneria possiamo imparare senza che nessuno direttamente
ci insegni (almeno nell’accezione comune e più immediata del verbo insegnare).
La partecipazione ai nostri architettonici lavori fa spontaneamente emergere
quanto di meglio c’è in noi (edifichiamo Templi alla virtù) e ci aiuta a
mettere in ombra gli aspetti meno piacevoli e forse anche esecrabili della
nostra natura (scaviamo prigioni al vizio). Se imparare, come io credo, è un
sostanziale sinonimo di migliorare, allora posso dire che la Massoneria aiuta
tutti i suoi Iniziati a diventare Uomini migliori, e, quindi, l’azione che
esercita su di noi è attuale.
Un antico proverbio recita: «Fa più rumore un albero che cade di
un’intera foresta che cresce». È vero che, nella società contemporanea, in
cui si idolatrano apparenza e visibilità, quasi tutti, attratti dal rumore,
prestano attenzione solo all’albero che cade; è, però, altrettanto vero che
è la foresta, ancora in piedi e composta da alberi vivi e saldi, a dare corso
al processo noto come fotosintesi clorofilliana e, attraverso di esso, a
liberare nell’atmosfera l’ossigeno, fonte della vita. Noi cresciamo e, nel
silenzio (che, invero, tale non è) e nel riserbo dei nostri Templi, impariamo a
liberare l’ossigeno nell’atmosfera. E cosa c’è di più attuale
dell’ossigeno?
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