Review of Freemasonry



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RIFLESSIONI SULLA CERIMONIA DI ELEVAZIONE
Riflessioni sulla cerimonia d'Iniziazione
del Ven.Fr. Alessandro Geminiani




La terza delle cerimonie iniziatiche, quella d'elevazione, rappresenta il culmine di tutto il cammino che il neofita percorre all'interno della nostra grande famiglia. In lei si completa un percorso che, attraverso varie fasi, conduce alla verità, che è comunione con DIO.

Tre, a mio avviso, sono i momenti più interessanti di questa cerimonia il primo è rappresentato dalla preghiera nella quale si chiede a DIO di sostenere il candidato durante il suo cammino nella " valle tenebrosa della Morte" e a risorgere dal sepolcro del peccato per brillare come le stellein eterno.

Questo è il primo accenno all'Oscurità seguita dalla Luce, il secondo è all'inizio del secondo giro quando, per la prima volta si squadra l'angolo nord est della loggia, il terzo e più grande si verifica al momento della bara quando il candidato sperimenta l'esperienza iniziatica della discesa nella tomba e della risalita verso la luce.

Sembra che il tema conduttore di tutta la cerimonia sia la discesa nel buio e l'ascesa vero la luce! Vediamo quale è il significato di questo tema fondamentale di primo acchito verrebbe da dire che tutti questi momenti rappresentano altrettante discese ne regno dei defunti il nord est è rappresenta la posizione dei cimiteri, la bara è un chiaro riferimento alla morte, la frase che il maestro venerabile dice al candidato quando lo eleva è un chiaro riferimento agli antenati ed al ritorno del passato.

Questa potrebbe già essere una spiegazione giusta e ragionevole; ma dove sitrova DIO e la ricongiunzione con esso, unica fonte d'ogni verità? La saggezza degli antenati è una conoscenza umana quindi lontana dall'assoluto, e la conoscenza iniziatica non può essere altro che una conoscenza assoluta.

Tutto ciò lo troviamo se analizziamo questi momenti su di un piano più alto o, se vogliamo più profondo; il "regno dei morti" di cui si parla è, in realtà dentro di noi e rappresenta quella smisurata regione che Jung chiamava "Inconscio Collettivo" un abisso infinito che abita nella nostra mente e che contiene un patrimonio di simboli ed immagini che costituiscono la vera conoscenza. Ma nel fondo di questo abisso spaventoso cosa c'è?! C'è la luce più luminosa del sole, c'è la pacee la gioia più grande! È li che abita l'archetipo di DIO e solo chi arriva a percepire quella luce ha la verità.

Ecco, quindi la grande lezione che si ricava da questa cerimonia: l'uomo deve conoscere se stesso per potersi ricongiungere con il suo creatore e tornare nel Paradiso Terrestre ritrovando la sua innocenza.

Riflessione su un passo del rituale del III Grado

Ad un certo punto del rituale d'apertura nel terzo grado il Maestro di Loggia chiede al secondo sorvegliante: " qual' è lo scopo che vi spinge a lasciare l'oriente per andare verso occidente ? ". Ed egli risponde: " per cercare ciò che venne smarrito e che con le vostre istruzioni e la nostra operosità speriamo di ritrovare ". Andando avanti con la cerimonia si scopre che "ciò che venne smarrito" sono i Misteri Genuini di un Maestro Muratore e che si sono smarriti per la "Prematura Morte Del Nostro Maestro Hiram Abif".

Meditando su queste parole viene da chiedersi quale significato esse abbiano, cosa siano, in realtà questi "Misteri Genuini" e cosa rappresenti la Morte del Maestro. La Morte Del Maestro, secondo il mio parere rappresenta un distacco, un allontanamento da una situazione precedente,una situazione di Grazia nella quale la verità era un patrimonio dell'Umanità.

Ragionando in questo modo mi vengono in mente i racconti del Graal nei quali gli eroi dovevano riscattare il Re Pescatore caduto,assieme al suo regno, in disgrazia anche qui si cercava qualcosa che era perduto e che, una volta ritrovato, avrebbe risanato il Re con l'intero suo reame.

Cosa possiamo ritrovare di comune in questi due "quadri simbolici"? Secondo me la cosa comune è la riconciliazione, quindi il ripristino di quella situazione di grazia nella quale si trovava la Stirpe Umana. Ecco che ritorna "l'occidente" con tutto il suo significato oscuro; l'occidente rappresenta il punto dove tramonta il sole, astro del giorno, è un accenno anche al solstizio invernale, momento (22 dicembre) nel quale questo stesso astro è al minimo del suo cammino (a 23,27° di declinazione) ma soprattutto sta ad indicare che i misteri cercati sono dentro di noi in un luogo che sfugge al sole della nostra coscienza e che solo quando saremo stati capaci di stanare questo luogo, questo Santo dei santi e l'avremo riconciliato con la nostra consapevolezza potremmo dirci Saggi.

Del resto anche nel Tempio di Re Salomone vi era un luogo dove solo il Gran sacerdote, una volta all'anno poteva recarsi! Era il luogo dove si custodiva L'Arca Dell'Alleanza simbolo di una riconciliazione fra DIO e Mosè.

Questo tema della riconciliazione e dell'occidente inteso come morte del sole e principio della sua resurrezione è il perno attorno al quale ruota tutto il simbolismo del grado di maestro muratore. Ed è un riferimento all' Eden dal quale la coppia primigenia fu scacciata a causa d'una disobbedienza a DIO e nel quale torneremo un giorno quando avremo ritrovato noi stessi.

Il valore del simbolo

Nelle "riflessioni" precedenti ho parlato della “RICONCILIAZIONE” che era sottintesa nel simbolo della “RICERCA”. Ma anch'essa è un simbolo passibile, quindi d'interpretazione. Quale significato ha il Cadavere di Hiram o il reame desolato del Re Pescatore? Io credo che rappresenti qualcosa che dorme o, meglio che non ha vita, che non esiste; e che deve essere risvegliato e richiamato all'esistenza dall'eroe autore della Cerca. È come se ciò che gli sta di fronte fosse un quadro immaginato da qualche misterioso pittore, che deve animare e rendere vero.

Questa trasformazione è, in realtà una proiezione del suo io, infatti, quelquadro è racchiuso nel suo spirito. L'iniziato deve cercare dentro di se quella rappresentazione, quell'archetipo capace di donare la vita al suo intelletto per vincere la morte di Hiram e scoprire la Stella Del Mattino.

L'eroe deve interrogare il tempo e lo spazio al fine di trovare le chiavi che portano al Sole Di Mezzanotte. Ecco il grande dialogo che l'adepto ha con il cielo che gli consente di ottenere dal cielo stesso ed unicamente da lui la chiave dell'universo.

I simboli, sono come dei grandi cristalli che rimangono muti fino a quando un raggio dorato non fonde il loro gelo e, vivificandoli li rende intelligibili alla mente dell'eletto, che ha trovato nel dialogo fra la natura ed il suo Meraviglioso Creatore, una chiave unica e splendida per comprendere i misteri più antichi che dormono sotto forma di spore nell'oscurità radiosa del suo cuore e che attendono soltanto di germinare.

Il ritrovamento dei Misteri Genuini di un Maestro Muratore rappresenta, a mio parere, il risveglio di una chiaroveggenza spirituale che consente di scoprire la vita racchiusa nel simbolo allo stato latente, e di vivificarla giungendo, in questo modo, alla Gnosi.


Riflessioni sulla cerimonia d' Iniziazione

Iniziazione e creazione del mondo

All'inizio esisteva solo DIO e l'abisso. Il creatore vide che il baratro infinito che gli stava di fronte era vuoto e freddo. Ma nel fondo del di questo mare notturno c'era una luce, flebile, lontana che non riscaldava niente; il padre celeste s'innamorò di quella scintilla e dall'atto d'amore fra l'Eterno e quella luce nacque il mondo!

Nel tempio succede, durante l'iniziazione, una cosa molto simile a quella che accadde quando nacque l'universo: il Maestro Venerabile è di fronte alla sua loggia schierata secondo i compiti di ciascuno; e li rivolto ad Est c'è il Candidato che attende di essere trasformato in muratore.

Come avviene questa trasformazione che vede un uomo morire alla vita caotica del mondo per rinascere in quell'armonia che lo condurrà alla verità? La trasformazione avviene grazie ad un atto d'amore che si compie fra il Maestro e la sua Loggia le parole che si pronunciano in questa cerimonia, gli atti che vengono compiuti servono a disporre gli animi a questa unione mistica in cui la Loggia diventa un corpo unico con il suo Maestro e convoglia, in questo modo la sua energia verso il neofita trasformandolo.

È come se tutto si mutasse, grazie a quest'unione spirituale in una gigantesca fornace, in un “Atanor” che trasforma la Materia Prima nella forma dovuta e la mette sulla strada che conduce alla conoscenza.

Ecco la ragione di quella frase pronunciata dal Maestro dopo la vestizione del candidato, che esorta ad appianare tutte le divergenze personali prima d'indossare le insegne di Muratore! Garantire l'armonia che sola può permettere quell'unione e consentire la trasformazione.



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